COMMENTO ALL’INTERVISTA CONCESSA DA VITTORIO SGARBI AD ALDO CAZZULLO, Corriere della Sera 16 febbraio 2019

Nell’intervista a Cazzullo Vittorio Sgarbi dice alcune cose che rivelano ch’egli è un unicum umano irripetibile. Ne indicherò alcune senza pretendere di esaurirle tutte. Quanto segue è ovviamente riportato tra virgolette e comprende la domanda e la risposta:

Lei è cattivo? No, egocentrico.

Perché non si è mai sposato? Sono stato fedele per 700 terribili giorni a una donna che mi marcava stretto come un terzino … Presi un raffreddore  che non passava mai. Anche oggi ogni mattina mi sveglio con uno sternuto; un memento che mi ricorda di non sposarmi.

Qual è il segreto della sua lunga unione con Sabrina Colle? Non faccio l’amore con  lei dal 1999, lei non ne sente l’esigenza, con mio grande sollievo. Nella mia apparente incontrollabilità, Sabrina detiene il controllo assoluto, il potere sulle anime.

Perché rifiuta anche di fare il padre? Sono stato un po’ il padre dei miei genitori. Li ho rieducati, avvicinandoli all’arte e alla letteratura. Non li ho più chiamati mamma e papà ma Rina e Nino.

Quanti figli veri ha avuto? Riconosciuti tre. Sono contrario all’aborto, ho sempre incoraggiato la madre a tenere il bambino, ma non ho mai fatto promesse che non avrei mantenuto …

Lei crede in Dio? Credere è una forma di presunzione; al massimo si può credere di credere. La ragione non ne darebbe motivo. Dio è indimostrabile, quindi non c’è. La dimostrazione che Dio esiste è una sola.

Quale? C’è della divinità nell’uomo perché l’artista aggiungendo bellezza al mondo continua la creazione. Attraverso l’arte l’uomo si immortala. Dante direbbe che “s’eterna”.

Cosa c’è nell’aldilà? Nulla. Di Leonardo non resta l’anima; resta la Vergine delle Rocce.

E di lei cosa resterà? Il museo dove riunirò i miei 280 mila libri e la mia collezione, compresa la Cleopatra di Artemisia Gentileschi.

Essere un unicum irripetibile è qualcosa di mostruoso, eppure Sgarbi indossa questa veste e ne fa un modo per conquistare la celebrità. Non resta che domandarsi come un fenomeno simile abbia potuto prodursi.

Perché Sgarbi è davvero un uomo diverso, altro rispetto alla normalità umana. Possiede infatti due qualità eccezionali, una grande intelligenza e una buona dose di relativismo. Mentre il primo attributo non richiede alcuna spiegazione, il secondo obbliga a un chiarimento. Significa che Sgarbi rifiuta qualsiasi “assoluto”, ossia qualunque entità o situazione che si immagini sciolta da ogni vincolo, legge o condizione, totalmente autoreferenziale.

Ma bastano queste due qualità per garantire a Sgarbi un bilancio interiore positivo?

Penso che non bastino. Vediamo perché. Sgarbi non possiede né si appoggia a nessuna delle filosofie esistenziali classiche, né all’epicureismo, né allo stoicismo e neppure alla filosofia di Ovidio, basata sulla seduzione. Non ha alle spalle nessuna delle correnti etiche fondamentali offerte dalla storia del pensiero. Inoltre manca di una qualità che per molti, me compreso, è stata ed è importante per apprezzare la vita. Questa qualità è l’ironia, meglio l’autoironia. Significa saper considerare se stesso non importante e quindi deridere ciò che realizza nel mondo. Simile attributo Sgarbi non lo conosce. Tutto ciò che egli fa è per definizione importante, quindi non suscettibile di ironia.

Tale lacuna fa di Sgarbi un personaggio infelice. Non esiste un prototipo Sgarbi, una figura che si possa imitare. Come dicevo è un unicum, un minotauro che non invoglia nessuno ad essere come lui, se non per la posizione sociale che si è creata.

Può esistere una vita come puro e semplice conflitto? No, non esiste. Ogni essere conflittuale ha bisogno di un’area non conflittuale dove possa trovare un sorriso, un’espressione di affetto.

Dice Sgarbi: Mi salva l’arte. Già, ma Sgarbi non è un’artista, è un critico, uno storico dell’arte, dunque non può fare di un ritrovamento, sia pure della Cleopatra di Artemisia Gentileschi una ragione di vita.

Forse in un futuro non lontano, il nostro eroe capirà tutto questo e assumerà una veste più umana. Sarà un amore vero a farlo progredire verso una condizione umana vitalizzante o un incontro filosofico che lo faccia riflettere o qualche altro fatto oggi non prevedibile?

Quanto a me glielo auguro. Oggi mi sembra un personaggio di grande qualità, ma sciupato. L’esperienza umana della solitudine può un giorno o l’altro deluderlo e allora conosceremo un altro Sgarbi che forse passerà alla storia.

Febbraio 2019