I BUCHI NERI E IL CROLLO DELLA VISIONE BIBLICA DELL’UNIVERSO

L’immagine dell’ “orizzonte degli eventi” del buco nero al centro della galassia Messier 87, ottenuta nel 2019 grazie ai radiotelescopi dell’Event Horizon Telescope, ha riportato l’attenzione generale su questo corpo celeste. E’ impossibile ai non scienziati dire qualcosa di specifico sul fenomeno buco nero. Si tratta di un corpo celeste avente un campo gravitazionale così intenso da non lasciar sfuggire né la materia né le radiazioni elettromagnetiche, tanto che nulla al suo interno può uscire all’esterno, neppure la luce. La genericità di questa definizione non impedisce tuttavia alcune osservazioni sul tema seguente: Vi è una distanza abissale tra le constatazioni fatte dalla scienza sui buchi neri e la narrazione biblica sulla creazione, sull’universo e sulla luce.

Scopo di questo articolo è di constatare che tale distanza toglie ormai ogni credibilità a tale narrazione, che è alla base delle cosiddette religioni di salvazione. Quelle religioni cioè che garantiscono l’eternità a chi osserva determinati comportamenti e la nega a chi non li osserva. Senza tener conto che la nostra piccola Terra rientra anch’essa nella realtà cosmica esplorata dalla scienza.

Credere che possa darsi realmente un evento del genere una volta che si siano accettate le spiegazioni date dalla ricerca scientifica sull’origine dell’universo e sulle dinamiche di questo, sui buchi neri, ecc. è logicamente difficile se non impossibile.

Nel secolo XX si osservano due serie fattuali che attengono alla problematica appena evocata: da un lato la numerosa presenza di scienziati che hanno studiato e descritto i buchi neri, dall’altro il continuo declino delle religioni di salvazione, specie in occidente.

Dopo la pubblicazione da parte di Einstein della teoria della relatività generale, il concetto di buco nero viene teorizzato dal fisico Karl Schwarzschild nel 1916. Successivamente anche il fisico indiano A. Raychaudhuri dimostra che una situazione non fisicamente realizzabile è compatibile con la relatività generale. Negli anni ’60 Penrose sostiene che, una volta formatosi un orizzonte degli eventi, si concretizza una singolarità all’interno di essa. Poco dopo Hawking dimostra che molte soluzioni cosmologiche che descrivono il Big- Bang presentano singolarità senza materia esotica. Si ipotizza che enormi buchi neri vi siano al centro delle galassie, la cui esistenza può essere verificata in modo indiretto, misurando l’effetto sulla materia circostante al loro campo gravitazionale. Ora si arriva fino a fotografare l’immagine dell’”orizzonte degli eventi” di un buco nero.

Nello stesso periodo storico non è difficile constatare che le religioni di salvazione subiscono crisi successive la cui base è la non credibilità dei loro dogmi a fronte delle acquisizioni della fisica e della cosmologia scientifica. La nozione di non credibilità si diffonde specialmente negli ambiti culturali dell’occidente. Queste religioni perdono via via molti loro adepti e viene meno l’influenza che avevano sulle popolazioni. E’ una crisi constatabile da tutti.

Da tutto ciò non è avventato inferire che la visione biblica si trova ai nostri giorni in pieno crollo. Se è difficile dire che il passaggio ad un’altra visione (questa volta scientifica) subentrerà alla prima, si può già affermare che il mondo occidentale ha imboccato una nuova via e sembra orientato ormai a proseguire su tale itinerario.

Aprile 2019