Già nel titolo di quest’opera Edoardo e Vieri Boncinelli, l’uno genetista, l’altro medico e presidente del Comitato scientifico di sessuologia scientifica, mettono in evidenza la sostanza del fenomeno: negli ultimi decenni abbiamo guadagnato più di vent’anni di vita, bisogna ora viverli al meglio.
Sono vent’anni guadagnati rispetto a un passato molto recente. Vent’anni rispetto ai quali, secondo gli autori, oltre alla prevenzione, ad una dieta appropriata e ad una vita attiva e socialmente ricca, diventa fondamentale la sessualità che va quindi riscoperta e vissuta fino alla fine.
Gli autori analizzano le basi biologiche della longevità e i progressi della medicina e della chirurgia che hanno portato in così poco tempo a questo importante risultato.
Aggiungono gli autori: “ Una recentissima indagine dell’ISTAT del gennaio del 2019 ha stabilito che sono 14.456 le persone residenti nel nostro Paese che hanno compiuto i 100 anni di età. Tra i 1112 che hanno raggiunto e superato i 105 anni, l’87% è di sesso femminile”, ma aggiungono che i progressi della medicina aprono la strada alla prospettiva di vivere in salute fino a 130 anni.
Gli scienziati non commentano le conseguenze di questa prospettiva. Da parte mia ritengo che sia impossibile parlarne motivatamente se non in senso del tutto generico. Tra i fattori che potrebbero essere tenuti presenti per vivere al meglio tutti i giorni che ci rimangono al termine dell’attività lavorativa è forse importante l’aumento del senso del futuro, cioè d’ immaginare come quest’ultimo potrà essere vissuto, e l’esigenza interiore di “narrare”, ossia di raccontare le vicende della vita. Come sarà questo lungo periodo gli autori non lo ipotizzano e d’altronde è impossibile predire quello che potrà sentire un individuo umano che raggiunga la meta di 130 anni perciò la rimane ipotetica e priva di indicazioni su come sarà l’uomo che potrà raggiungere tale meta oggi solo ipotizzabile.
Novembre 2019