Presentazione del Convegno ARTE e SCIENZA di Gian Paolo Prandstraller – Padova, novembre 2017

Questo articolo vuole essere un omaggio a un grande padovano Gian Paolo Prandstraller, la cui cultura sociologica e giuridica ha dato luogo a numerosi saggi specialistici, ma la cui curiosità ha toccato diversi campi della scienza e dell’arte. Nel caso specifico vogliamo pubblicare la presentazione di un Convegno ARTE E SCIENZA (Padova, novembre 2017) da lui fortemente voluto relativo alla scienza dei quanti e, di riflesso, all’arte quantistica con interventi di insigni scienziati e artisti dai cui interventi abbiamo estrapolato brevi stralci.

Nunzio Cereda – Padova Sorprende, 8 luglio 2020

 

Presentazione del Prof. Gian Paolo Prandstraller

Questo convegno non ha carattere celebrativo, d’un artista o d’un epoca della storia dell’arte. E’ la proposta di nuove idee sull’arte del XXI secolo, che non potrà essere identificata con quella del periodo precedente. Gli argomenti trattati implicano tre concetti fondamentali: rappresentazione, visualizzazione e ricerca di nuove forme e di nuovi fenomeni.

Rappresentazione

Per rappresentazione intendo la raffigurazione attraverso segni, simboli o parole, delle forme e dei contenuti di una data realtà. Il XX secolo ha effettuato una vasta rappresentazione di realtà che vorrei definire “terrene” cioè riguardanti le forme presenti sulla Terra, il pianeta ove abitiamo. Tale rappresentazione è stata formulata secondo categorie artistiche come il paesaggio, il ritratto, la natura morta, la statua, il gruppo statuario e simili. Questi contenitori di immagini sono stati ampiamente usati durante tutto il XX secolo e non derogati neppure da artisti che hanno manipolato o addirittura violentato le forme visibili, come per esempio è avvenuto nel caso di Picasso. Questo artista ha effettuato molti interventi manipolatori sulla figura umana e non solo senza però uscire dalla figurazione di quest’ultime come entità terrestre. L’esigenza di arrivare ad una nuova rappresentazione della realtà discende dal fatto che nella seconda parte del XX secolo hanno fatto irruzione nella cultura alcune scienze aventi il potere di portare l’attenzione su aspetti della realtà universale diversi da quelli sui quali si è intrattenuto il XX secolo. In particolare la meccanica quantistica, o scienza dell’energia e dell’infinitamente piccolo, di cui si è capita l’enorme importanza e le possibilità espressive proprio nella seconda parte del XX secolo; la termodinamica, cioè la scienza del calore dalla quale discende una spiegazione scientifica dell’entropia, o perdita di calore dell’universo e quindi di molte entità in trasformazione e in dissoluzione; la cosmologia coniugata con l’astrofisica che ha rivelato l’origine dell’universo e la sua evoluzione, mettendo in evidenza forme e fenomeni diversi ed altri da quelli evocati nel XX secolo.

Visualizzazione

La visualizzazione è lo svelamento di ciò che non è visibile e che è invece rivelabile per capire com’è fatto qualcosa che si vuole conoscere. E’ un’attività molto importante nella nuova fase dell’arte e nella sua attuazione può essere aiutata da strumenti tecnici come telescopi, microscopi, apparati di osservazione, ecc. E’ anche effettuabile mediante intuizioni visive dovute ad artisti. Richiamo l’attenzione su questo elemento perché l’arte ha una particolare attitudine nel visualizzare ciò che non è immediatamente visibile precorrendo così anche i risultati di una successiva verifica scientifica.

Ricerca scientifica e arte del XXI secolo

Della terza idea – ricerca di nuove forme e di nuovi fenomeni – sottolineo l’importanza per l’arte del XXI secolo, come esperienza cognitiva accanto alla scienza. Attraverso questa attività infatti quest’ultima può diventare momento di cognizione accanto alla scienza stessa. L’arte cioè può assumere il significato di un’attività cognitiva accanto alla scienza. Rientrano in questa funzione l’individuazione di nuove forme, pertinenti al mondo delle particelle elementari, dei fenomeni cosmici, di quelli biologici, delle onde gravitazionali e quant’altro. Essa può contribuire a rivelare la fenomenologia della luce e del colore, oltre a fattori come la trasparenza, la compenetrazione delle forme la dissoluzione delle medesime, l’intersezione dei colori, la moltiplicazione delle dimensioni, eccetera. E’ piuttosto ovvio che la fenomenologia del cosmo, dei suoi elementi costitutivi, dei corpi celesti ecc. potrà essere considerata con particolare attenzione dall’arte del XXI secolo perché è, per così dire, più facilmente rappresentabile di quanto non lo siano le particelle elementari, le conseguenze delle onde gravitazionali ecc. E’ prevedibile quindi che l’arte del nostro secolo sarà dedicata in una parte non secondaria propria ai fenomeni cosmici ed ai contenuti visivi di questi ultimi.

Nei processi appena indicati l’interazione dell’attività artistica con le tecnologie attuali, per esempio con i telescopi, i computer e con ogni meccanismo tecnologico che possa allargare il campo del conoscibile.

Va posta in evidenza la relatività di tutti i processi indicati, la loro mutabilità, la totale assenza di assoluti, ossia di entità non limitabili attraverso altri fenomeni o che pretendano d’essere totalmente autoreferenziali. Questo fattore è di fondamentale importanza nelle problematiche dell’arte futura come anche della scienza che non punta mai a situazioni definitive. Perciò questo convegno presupporrà in tutti i suoi aspetti tale fattore epistemologico che caratterizza la modernità del secolo XXI.

Può essere definita quantistica un’arte nella quale la rappresentazione riguarda una realtà mai definitiva, scorrente, provvisoria, metamorfica, suscettibile di interazioni con altre realtà, interagente con la luce nelle più varie modalità, aliena da posizioni metafisiche e da pretese di eternità, i cui colori assumano le più diverse intonazioni ed ogni figurazione accetti la propria transitorietà e mutamento. Avrà questi caratteri l’arte del XXI secolo, pur mantenendo un ambito di esperienza analogo all’arte del XX? La scommessa affrontata da questo convegno è appunto centrata su tale domanda.

Citazioni dagli interventi dei relatori

L’arte, fino al secolo scorso, ha avuto come ambito di indagine privilegiato la realtà terrestre. Oggi, le acquisizioni di alcune scienze come la meccanica quantistica, la termodinamica, la cosmologia, sostenuta dall’astrofisica, hanno rilevato l’esistenza di un altro vastissimo campo fenomenologico costituito dalle particelle elementari, dalle onde gravitazionali, dai flussi di luce rilevabili a livello cosmico … che ancora non ha trovato adeguata rappresentazione nell’arte. Il convegno ha inteso esplorare le sollecitazioni offerte all’arte del XXI secolo dai contributi della scienza e quali nuovi modi, processi, forme dio visualizzazioni possibili. (Gian Paolo Prandstraller)

E’ possibile coniugare arte e scienza? Di recente, a livello mondiale, anche con il contributo della Comunità Europea, si è iniziato a condividere esperienze che consentano di trovare convergenze tra concetti, metodi e procedure scientifiche e artistiche nella rappresentazione del mondo (Fabrizio Tamburini)

Con la fisica quantistica non è solo il modello cartesiano a entrare in crisi, ma anche il concetto di causa ed effetto. Secondo la fisica quantistica la realtà del mondo che percepiamo è il risultato del mondo in cui osserviamo e misuriamo un fenomeno. (Antonio Bianchini)

L’accostamento a un’esperienza nuova può avvenire sostanzialmente in due modi: con il ricorso alla virtualità digitale oppure alla fisicità materica. Entrambi sono modi efficaci per visualizzare il senso dell’esistente, così come lo avverte l’artista (Enzo Santese)

Le contaminazioni tra arte e scienza, l’algoritmica e la rappresentazione di complessità costituiscono un formidabile, inebriante e inesauribile serbatoio di ispirazioni e suggestioni per scenari e territori sconfinati ancora tutti da scoprire (Maurizio Turlon)

Da: Atti del Convegno SCIENZA e ARTE – Dall’arte del XX secolo all’arte quantistica di G.P. Prandstraller, F. Tamburini, A. Bianchini, E. Santese, M. Turlon   https://www.youcanprint.it/scienza-saggi/atti-del-convegno-scienza-e-arte-dallarte-del-xx-secolo-allarte-quantistica-9788827850978.html

 

Cenni biografici

Gian Paolo Prandstraller – nato a Castello di Godego (TV) nel 1926, libero docente in Sociologia Generale nel 1969, presso l’Università di Padova dal 1969 al ’75, l’Università di Lecce nel ’76, l’Università di Bologna nel ’77.

E’ autore di numerose opere teoriche e di ricerca prevalentemente orientare: allo studio del lavoro intellettuale, delle professioni, delle Organizzazioni e della Associazioni professionali; alla struttura e alla cultura delle società postindustriali e ai rapporti di produzione; alle forme culturali assunte dal capitalismo, in relazione allo sviluppo della scienza e delle tecnologie nella seconda parte del XX secolo e nel XXI secolo; al formarsi dell’economia quaternaria e alle élite del capitalismo cognitivo e del capitalismo immateriale.

E’ autore di opere filosofiche derivanti dalla crisi della filosofia nella seconda parte del XX secolo e dai cambiamenti epistemologici maturati in seguito al formarsi della cosmologia contemporanea e dall’assetto relativistico assunto dalla scienza; è autore di opere letterarie e di numerosi saggi ed articoli pubblicati su giornali e riviste.